Sunday, September 10, 2006

Ti porto l’acqua racchiusa in tubi di rame
questo respiro sul volto ossidato dal sangue
bianco l’amore per nome di sposa e
tutti i suoi semi mai masticati in una bocca.
Avvicinandomi poi ho questa storia già lunga
da raccontarti, che ci somiglia. Non
l’amore delle parti. L’ultima volta che ho
indovinato la tua figura al mio fianco
fu per svegliarti vicina a lasciarmi un mattino
portata eretta nel vento come la statua del santo
nel giorno che ha nome. Sopra quel carro
salita ti ho persa, in una cerchia di specchi
portata via di corsa tra i clamori della festa.

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